Potere delle storie o, semmai, storie di potere?

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Prendetemi per materialista, per quanto io non mi consideri affatto un pensatore di tal genere (tutt’altro); ma quando sento e leggo in svariate pubblicazioni ripetute osservazioni sul fatto che le parole, il logos, e quindi le storie che ci raccontiamo attraverso la mediazione e realizzazione della lingua umana ci permettano di influire sulla realtà, anzi di costituirla, io non posso che sghignazzare amaramente a riguardo. Mi basti un esempio su tutti – ma, vi assicuro, lo studioso di buona volontà e media capacità troverebbe decine di schede bibliografiche tutte dello stesso tenore se solo si impegnasse in una superficiale rassegna:

Quando, una decina di anni dopo la pubblicazione di “La realtà come costruzione sociale”, vedono la luce le teorie di Shank sugli script, noi scopriamo che quelle routine altro non sono se non storie e siamo quindi autorizzati ad affermare che le narrazioni non solo costituiscono il Sé individuale, ma creano addirittura ciò che noi chiamiamo realtà, e questo non è certo cosa da poco.

(A. PERISSINOTTO, Raccontare. Strategie e tecniche di storytelling, 2022, Bari-Roma, Laterza, pag. 92)

A me personalmente prende un’orticaria intellettuale da crisi ospedaliera. Stante quale smentita e plateale controprova il nudo e crudo fatto oggettivo in virtù del quale, mentre noi stiamo letteralmente scrivendo queste righe, esistono centinaia di migliaia di individui immersi in una situazione tanto atroce che pur desiderando con tutta l’anima e il corpo di uscirne non riescono affatto a modificarne una virgola, nonostante si raccontino qualsiasi storia a riguardo. Attualmente basta guardare a Gaza, per dire… Ognuno di questi individui pur dannandosi l’anima per cambiare la propria condizione attuale non può affatto uscirne raccontandosi storie.

Ne consegue che le storie (e le parole o i costrutti linguistici che le sostanziano) non hanno alcun potere sul reale e se lo hanno lo hanno solo perché incappano in una potenza esterna a esse, sic et simpliciter. E non è affatto scontato che esista una relazione diversa dalla mera casualità, spesso, a riguardo. Senza questa connessione, voluta o affatto casuale, con una reale fonte di potere, le storie, ogni storia, sta a zero. A dispetto dei Perissinotto e diecimila altri entusiasti della magia delle storie e delle parolette. Non esiste alcun potere delle storie, esistono solo le storie create dal potere (Machtkonstellationen), un potere che pre-esiste a ogni articolazione verbale o linguistica.

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L’Autore

Furio DETTI – Scrittore, Creativo, Artista innamorato di animali, libri, torri e spade