Un poeta, la sua torre. Storia già vista, ma poco importa.
Thoor Ballylee, Photo by: Jeanne I. Lakatos, Ph.D.
La letteratura è piena di storie già viste.
La stessa cosa ma… diversa” scriveva un famoso sceneggiatore. In questo caso, il destino ha fatto innamorare a 14 anni Furio DETTI di un poeta angloirlandese, William Butler Yeats; e siccome Furio desiderava sin da quando aveva sei anni possedere un castello, l’amore era obbligatorio! Yeats infatti si comprò una torre per essere felice, o almeno provarci.
Furio ha fatto la stessa cosa e, strada facendo, si è accorto come Yeats che la via per la felicità passava dalla letteratura e dalla poesia; più in genere dalla …conoscenza. Dall’amore per «cantare […] ciò che è passato, o sta passando o verrà.»
Ecco che la Torre e la poesia (ma non solo essa…) sono parte di un progetto organico, di un’esperienza che coniughi il genius loci, l’ispirazione delle Muse, lo studio, la creazione e la creatività. La Torre di Furio esiste, come quella di Yeats, e si trova sulle montagne pistoiesi.
Non solo, a Yeats si sono aggiunti Pound, Saba, Pasolini, Penna, Frost, e altri fantastici autori che verranno presentati, discussi, studiati e commentati, che soprattutto serviranno come modelli da assimilare e sperabilmente superare. Almeno in qualcosa… Forse Dante è inarrivabile.