Iliade, 1250 a.C vs. Italia/UE 2020

DA UN TWEET “LUNGHETTO” – L’EUROPA È UN CADAVERE

A seguito di un grave e disumano atto terroristico, uno dei nostri concittadini, purtroppo, ha twittato roba del genere:

Egli non è che l’Idealtyp, e l’espressione, per usare i suoi medesimi termini, di altri soggetti con pulsioni e convinzioni analoghe.

Di primo acchito abbiamo scritto a costui una risposta. La troverete in calce a questo pezzo. Preferiamo prima enunciare un amarissimo sfogo che descrive secondo noi la precisa condizione generale del nostro paese (il minuscolo è voluto) e degli individui che, mediamente parlando, ne costituiscono gli occupanti.

Ciò per inciso spiega anche perché chi ci conosce sa che stiamo facendo di tutto per perdere la cittadinanza e acquisirne una straniera. Ma andiamo al punto:


#Dugin è un filosofo. Un filosofo che oltretutto parla fluentemente diverse lingue, compresa la nostra. Credevo che il nostro infame paese avesse già scavato sul fondo dei delitti alla cultura e agli intellettuali o artisti, o persone semplicemente “migliori” e capaci, dopo la cacciata di innocenti direttori di musica russi dai palchi, il bando delle opere di illustri Russi morti quando neanche erano nati i nonni di Vladimir Vladimirovic PUTIN, la cacciata di ballerine e artisti e sportivi e altre sfortunate categorie.

Purtroppo l’epoca Post-Covid non solo non ci ha reso migliori, ma ha scatenato l’inimmaginabile dell’ignoranza a comando, gratuita, dell’inciviltà…

Evidentemente non bastava.

Se di fronte a un atto terroristico che fa saltare in aria una ragazza, filosofa, i miei concittadini si rivelano capaci di dire a caldo, commentando l’istantanea di un padre che la veda straziata nel momento esatto in cui ESPLODE, quello che il [] qui sopra dice e scrive, allegramente in pubblico e senza remore…

Questo significa per pudore essenziale, se permettiamo queste uscite, di non parlare MAI più di Shoah, MAI più di fiatare a data fissa davanti alle Stazioni di Bologna, alle Piazze della Loggia, alle Nassiriya, alle Ustica, agli Aldo Moro nei bagagliai, ai Pasolini ammazzati sulla rena di Ostia. MAI PIÙ.

Di NON osare neanche fiatare se l’ultimo degli aborigeni impegnato a stanare un canguro da un buco ci considera un fallimento vivente di tamarraggine oscena, di impresentabile inadeguatezza e di arroganza inversamente proporzionale alla nostra miseria intellettuale, morale, umana e inumana, a ritenerci a ragione mere cose che semplicemente respirano per automatismo arrovellandosi come vermi sulle ceneri di Roma, del Diritto, di Marco Aurelio, di Leonardo, di Michelangelo, del Bernini.

Vermi su un cadavere.

Anzi, dovremmo regalare tutti questi tesori immeritati al primo lurido trafficante d’organi, che se li venda. Li merita essenzialmente di più, fatta la tara morale a ciò che leggo e sento in bocca a questi italiani del 2020.

E Europei del 2020.

L’Europa è un cadavere.

CONCLUSIONE

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