Cosa ho imparato…

Che cosa ho imparato da questa carcerazione domiciliare senza reato e da innocente.

Che conta solo la prossimità di chi ha giurato una vita insieme, non le conoscenze, non la società, non lo stato.

Che é bene non fidarsi della politica e delle autorità. Siate paranoici e preparatevi per tempo.

Che é meglio una vita spartana in mezzo ai monti che le diecimila comodità delle più moderne e grandi città. Luoghi che a uno schiocco di dita sono trasformate dai pagliacci al potere in squallide galere di solitudine, spioni e sofferenza.

Che il tuo prossimo quasi sempre fa schifo e che i social sono una cloaca.

Che non esiste noia per chi coltiva lo studio e la seria disciplina interiore.

Che l’informazione lavora per i porci, non per i cittadini.

Che una dimora sicura é dovere e premio dell’uomo giusto.

Che combattere per questo limitato presidio é premessa necessaria di piú ampie libertà.

Che é salutare cancellare dal proprio orizzonte gli indegni.

Che esiste solo un modo sano di rapportarsi al mondo ‘civile’ : allontanarsene il piú possibile.

Che non é mai tardi per agire di conseguenza.

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