L’oro che procede, maturato nel calore estivo e nella sovrabbondanza di vita, così dalle finestre sgorga nel mio microcosmo interiore e nella mia dimora come fonte salvifica, che m’inebria in gratitudine e pienezza. Così io recupero energie e condivido, nel mutuo respiro di cui vive il genius loci. Sappiate aprire le porte e gli occhi alla bellezza naturale e eterna, così sarete incoronati e ogni giorno non cadrà invano. Ciò che è fuori di degno ricolmi l’interno e ciò che è interno si disponga a ricevere. Una specie di legge dei vasi comunicanti governa anche l’architettura che voglia farsi specchio dell’universo che è perfetto così come si manifesta.
Questo io vedo. L’oro che illumina, l’oro che procede.
Ecco che un cantiere rivela la sua bellezza. Nel fango e nella sabbia si organizza l’Opera. La forma ordinata imprime di sé la materia e si fa mondo concreto, spazio vitale.